Un luogo insieme fisico e virtuale, espressione delle nuove modalità di lavoro rivoluzionate dalla Digital Transformation e dalla pandemia: l’Hybrid Workplace è già una realtà per moltissime persone nel mondo, ed è destinato a cambiare in modo permanente la nostra quotidianità. Ma la grande sfida, nella costruzione di uno spazio di lavoro ibrido nell’epoca dello Smart Working diffuso, è l’equilibrio tra il benessere del dipendente e l’efficacia delle sue attività, tra le esigenze di flessibilità e autonomia del lavoratore e la produttività aziendale. Esiste una formula per generare valore dai nuovi paradigmi lavorativi?
Hybrid Workplace: vantaggi e criticità
Il fatto di lavorare in un ambiente fluido, in parte in ufficio e in parte a casa o in mobilità, porta evidenti vantaggi: per i dipendenti, prima di tutto una maggiore libertà e un migliore work-life balance, oltre che un aumento della motivazione e soddisfazione personale; per l’azienda, consistenti risparmi in termini di costi di struttura oltre alla possibilità di sfruttare la flessibilità e lo Smart Working come strumenti di employee retention.
Nello stesso tempo, il fatto di avere una forza lavoro frammentata nel tempo e nello spazio comporta alcuni svantaggi e rischi: per esempio, quello di uno scarso controllo sui flussi di lavoro o di un non perfetto allineamento all’interno dei team. In generale, non è facile consentire una comunicazione fluida ed efficace a distanza, e, per i lavoratori, il rischio è quello di una perdita di relazione e di connessione con la cultura e i valori aziendali.
Hybrid Workplace: i quattro pilastri
Come pensare e progettare un valido Hybrid Workplace, dunque? Sulla scorta degli studi dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, possiamo affermare che il nuovo modello lavorativo non può prescindere da quattro pilastri fondamentali:
- Le tecnologie
Al primo posto, la dotazione tecnologica. L’aspetto più pratico e imprescindibile di ogni Hybrid Workplace è la presenza di device, da una parte, e di software, dall’altra, che possano supportare l’operatività del singolo lavoratore e la collaboration con i colleghi. Imprescindibili quindi dispositivi che garantiscano elevati standard di qualità video/audio, connessione ottimale, customizzazione in base alle esigenze aziendali e del dipendente.
- Le competenze
Per le aziende è necessario prevedere percorsi di formazione e perfezionamento che possano affinare le skills digitali dei dipendenti: dalla creazione di contenuti nativamente digital ai nuovi approcci al tema della sicurezza. Si tratta di competenze trasversali rispetto ai vari dipartimenti e profili professionali, indispensabili per operare in un contesto lavorativo sempre più digital e smart.
- Gli spazi
Anche l’ufficio deve trasformarsi coerentemente con l’evoluzione dei modelli lavorativi: occorre superare la logica tradizionale composta da postazioni fisse e sale riunioni, in favore di configurazioni più flessibili. Nello Smart Office, ufficio della nuova era, gli spazi sono spesso destrutturati, ibridi, riconfigurabili in base alle esigenze del lavoratore in ogni momento: concentrazione individuale, creatività, comunicazione e collaborazione con il team. Soprattutto, la tendenza è quella di creare ambienti che non siano solo concepiti per il lavoro ma anche adatti a favorire il benessere e il comfort di chi li vive. Spazio quindi a zone relax, aree social, luoghi di condivisione.
- La cultura
I nuovi paradigmi dell’Hybrid Workplace non possono trovare applicazione se non avviene un cambiamento di mentalità e consapevolezza in azienda. I nuovi strumenti tecnologici e le nuove modalità di lavoro possono aprire la porta a una trasformazione culturale in grado di apportare valore aggiunto, ma il cambiamento deve essere sostenuto da un approccio strategico: può essere utile, tra l’altro, introdurre un sistema di valutazione dei dipendenti basato sugli obiettivi e non sui tempi e modi di presenza in azienda, implementare nuove tecnologie diffuse, e soprattutto promuovere nuovi sistemi di condivisione e interazione tra i dipendenti, i vari team di lavoro e con l’azienda stessa, per promuoverne i valori e la cultura anche a distanza.