Il remote working è entrato a far parte della nostra quotidianità, ed è destinato a rimanerci. Se durante la prima fase dell’emergenza sanitaria, nel 2020, il ricorso a modalità di lavoro remote era stato un passaggio obbligato per la maggior parte delle aziende, nel passaggio al “new normal” moltissime hanno dichiarato di voler mantenere, almeno in parte, un’organizzazione flessibile lasciando ai propri dipendenti la possibilità di lavorare da casa o in mobilità. 

I dati dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano parlano chiaro: durante la prima ondata della pandemia lo Smart Working era stato adottato dal 97% delle grandi imprese, il 94%  delle pubbliche amministrazioni e il 58% delle PMI, coinvolgendo un totale di 6,58 milioni di lavoratori. Ora che ci avviciniamo alla fine della pandemia, si stima che il lavoro agile diventerà strutturale per 5,35 milioni di persone, che opereranno da casa per almeno 2-3 giornate ogni settimana.  

Questo nuovo scenario apre un ventaglio di interessanti possibilità ma pone anche delle sfide: come coordinare al meglio un team di persone che lavorano a distanza, garantendo l’efficacia e la produttività del remote working? Ecco 5 consigli utili.  

 1. Occupati della dotazione tecnologica di ogni dipendente

Prima di tutto è fondamentale che i dipendenti siano dotati di tutti gli strumenti hardware e software necessari ad ottimizzare le performance lavorative: dal PC alla connessione stabile e sicura, dai kit cuffie-microfono alle piattaforme cloud digitali, è necessario che ognuno abbia i tool necessari a supportare la comunicazione e la collaborazione con colleghi, soprattutto nei momenti di conference call quando ci si trova a distanza. 

 2. Metti in chiaro obiettivi e aspettative

Il remote working, ovviamente, prevede un crescente livello di autonomia dei lavoratori e, di conseguenza, deve prevedere un nuovo approccio fortemente orientato agli obiettivi (KPI). In questo modo il lavoratore sa cosa l’azienda si aspetta da lui ed è possibile evitare fraintendimenti e situazioni spiacevoli. 

3. Adotta le piattaforme giuste per la collaboration 

La distanza fisica non deve costituire un ostacolo: è necessario adottare tutti i software e gli strumenti che possano abilitare una collaboration efficace che non subisca alcuna interruzione dovuta alle nuove modalità di lavoro. Nell’era del remote working, i team sono sempre più globali, mobili e distribuiti sul territorio, anche in continenti diversi: per permettere un’interazione sincrona e fluida è indispensabile dotarsi di piattaforme cloud-based. 

4. Favorisci la comunicazione e l’ascolto 

Il lavoro da remoto può condurre a una sensazione di isolamento e di straniamento rispetto alla cultura e ai valori aziendali. È dunque importante che si promuova la comunicazione all’interno dei vari team, al fine di “fare squadra” e costruire un percorso comune e un senso di appartenenza. Essenziale anche l’ascolto dei dipendenti, dei loro problemi, delle criticità che incontrano non solo dal punto di vista tecnico. L’organizzazione deve imparare a pensare non esclusivamente alla produttività dei propri collaboratori, ma anche al loro benessere in senso ampio.  

5. Garantisci assistenza e sicurezza

In uno scenario di remote working, è fondamentale avere un servizio di supporto e assistenza IT accanto ai dipendenti, qualora riscontrassero problemi alla propria dotazione hardware, alla rete, a un software o a una piattaforma. È altresì molto importante che tutti gli scambi di dati, informazioni e documenti, così come gli accessi alla rete e ai sistemi informativi aziendali, siano assolutamente blindati dal punto di vista della sicurezza