L’inarrestabile susseguirsi di nuove e performanti tecnologie digitali ha aumentato esponenzialmente le opportunità di lavorare con maggior precisione, puntualità ed efficienza. La possibilità di condividere informazioni di qualità e di collaborare anche a distanza hanno prodotto un impatto che ha ridefinito – e sta ancora ridefinendo – i processi produttivi e le dinamiche aziendali.
Tuttavia, in questo orizzonte così promettente, esiste un rovescio della medaglia: la proliferazione degli strumenti di comunicazione – ciascuno progettato per migliorare le interazioni di specifici touchpoint – può causare incertezza e confusione, complicando così quegli stessi flussi di lavoro che dovrebbe invece rendere più snelli.
Appare chiaro che la quantità di device e di applicazioni, che permette la connessione tra i lavoratori, è cresciuta talmente tanto da risultare schiacciante e non solo per i team che si occupano di gestire l’infrastruttura IT. Per questo, la Unified Communication rappresenta la risposta efficace alle esigenze di semplificazione e velocizzazione, sempre più centrali tra le priorità di facility manager e decisori aziendali.
L’espressione racchiude sia le modalità di collegamento tra i diversi sistemi di comunicazione, sia gli strumenti di collaborazione impiegati dalla forza lavoro digitale. Tra i prodotti che rendono possibile la Unified Communication, si annoverano i tool di messaggistica, le chiamate vocali e le videochiamate, le app integrate per lo svolgimento di riunioni da remoto, i canali e le piattaforme per la collaborazione in team, fino alle soluzioni di condivisione di file.
Molti grandi gruppi hanno già scelto di passare alle soluzioni di Unified Communication così da poter effettuare comunicazioni rapide in tempo reale –cruciali in situazioni mission-critical – e, parallelamente, ridurre i costi operativi, aumentare i ricavi e rafforzare le relazioni con i clienti.
Unified Communication: un mercato destinato ad espandersi
Secondo una recente stima, la dimensione del mercato globale della Unified Communication ammontava nel 2020 a più di 78 miliardi di dollari ed era destinata ad espandersi ancora – almeno fino al 2028 – con un tasso di crescita del 20,5%.
Se è il segmento della messaggistica istantanea – che gestisce normali messaggi di testo, fax e messaggi vocali da un’unica piattaforma accessibile tramite telefono o PC – a guidare lo sviluppo della Unified Communication con il 34% delle entrate complessive, i servizi video acquistano sempre maggior rilevanza. Aumenta di conseguenza la domanda di soluzioni di audio e videoconferenza, in particolare quelle che utilizzano la tecnologia 5G per rendere più performante il sistema VoIP (Voice over IP) e che forniscono una risoluzione video 4K.
Unified Communication: 8 vantaggi chiave
L’obiettivo generale della Unified Communication è l’ottimizzazione di tutte le operations che presuppongono uno scambio di informazioni: dalle chiamate da parte del reparto sales alle videoconferenze, fino alle procedure di recruiting – solo per limitarci a qualche esempio. Per farlo, agisce a differenti livelli.
- Garantisce l’interazione tra tutti i professionisti che fanno parte di un unico o più team diversi e che si trovano a operare da remoto in qualsiasi parte del mondo.
- Permette il superamento delle frizioni causate dagli eventuali silos informativi tra le diverse funzioni aziendali.
- Velocizza e rende più accurato il processo decisionale integrando vari strumenti di comunicazione in un’unica piattaforma.
- Aumenta la produttività dei team, in grado di connettersi secondo la modalità che preferiscono e utilizzando qualsiasi dispositivo o supporto.
- Riduce i costi, grazie all’ecosistema cloud-based della Unified Communication.
- Contribuisce a un più elevato livello delle prestazioni dei dipendenti, i quali possono comunicare e collaborare in modo istantaneo per risolvere più rapidamente eventuali problemi, con una ricaduta positiva sulla reputazione aziendale.
- Migliora l’esperienza utente offrendo ai collaboratori la libertà di lavorare come preferiscono.
- Facilita la riduzione del turnover dei dipendenti, di cui favorisce l’empowerment – ovvero la consapevolezza di nuovi modi di operare e del proprio talento, così da avvallare il raggiungimento degli obiettivi aziendali.