Un tempo considerato lusso per pochi, oggi rappresenta la normalità per milioni di lavoratori: l’Home Working, introdotto da molte aziende in modo forzato ed emergenziale a causa dello scoppio improvviso della pandemia, sta oggi rivelando tutto il suo potenziale. In molti si stanno rendendo conto che un modo diverso di lavorare è possibile, ottimizzando da una parte la soddisfazione e il work-life balance dei collaboratori, dall’altra la produttività e l’efficienza.  

Si stima che, anche una volta conclusa l’emergenza Covid-19, molte imprese sceglieranno di mantenere (o adottare) modalità di lavoro ibride e smart in modo strutturale: secondo i dati dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, saranno 4,38 milioni i lavoratori che continueranno ad operare almeno in parte da remoto, con formule ibride: in media 3 giornate “agili” nelle grandi aziende, 2 nelle Pubbliche Amministrazioni.  

Oltre a offrire nuove opportunità, questo cambiamento epocale sta però evidenziando anche l’impreparazione tecnologica di molte aziende. In un tale scenario, è necessario fare investimenti mirati sulle tecnologie hardware e software in uso dipendenti per assicurare quell’”idonea dotazione” (per utilizzare le parole del Ministro Renato Brunetta in tema di PA) di cui l’home worker non può fare a meno in questo momento storico. Ma quali sono le tecnologie più interessanti? Quali le caratteristiche da ricercare per migliorare comunicazione e collaborazione nell’epoca dell’Home Working e del lavoro in mobilità 

 

Home working: come devono essere le tecnologie abilitanti? 

Il dipendente oggi lavora da casa ma anche – è bene sottolinearlo – in mobilità: la dotazione tecnologica che l’azienda mette a disposizione dei propri collaboratori deve prima di tutto garantire la piena operatività e produttività in entrambi gli scenari, e in particolare, laddove siano previsti costanti spostamenti (basti pensare, per esempio, all’attività quotidiana dei commerciali). Proprio per questo, la scelta dei dispositivi effettuata da parte dell’azienda deve considerare molte variabili: 

  • i dispositivi devono consentire di poter lavorare ovunque ci si trovi, sia esso da casa o in mobilità.  
  • I dispositivi devono essere di facile utilizzo e di installazione: non a caso le tecnologie vincenti sono quelle caratterizzate da una configurazione semplice e che consentano all’utilizzatore finale una user experience fluida e piacevole, senza intoppi. 

È inoltre molto importante che le soluzioni siano certificate sia dal punto di vista delle normative relative all’importazione (importanti tra gli altri i marchi CE e ROHS) sia nell’ottica della facilità di installazione e utilizzo, come ad esempio la facile integrazione con qualsiasi sistema informativo e che l’utente sia in grado di installarlo senza l’ausilio di un tecnico. Tutte le caratteristiche elencate devono essere infine abbinate al giusto prezzo, elemento in grado di fare la differenza per ogni azienda chiamata a scegliere la dotazione per la propria forza lavoro.  

 

Home working: 6 tecnologie indispensabili 

Ecco quindi un elenco delle tecnologie che possono realmente fare la differenza in ambito home e smart working 

  • Microfoni selettivi: in grado di isolare la voce dell’utente dandole dinamicamente priorità rispetto ai rumori dell’ambiente circostante (noise cancelling), per garantire una qualità audio ottimale a chi partecipa a riunioni e meeting da casa o in ambienti non perfettamente silenziosi; 
  • Cuffie: che siano in ear o over ear, con filo o wireless, è indispensabile che consentano un ottimo isolamento per assicurare concentrazione e privacy all’utilizzatore; 
  • Dispositivi audio/video: in generale, l’offerta è estremamente ampia, è necessario scegliere strumenti che si adattino alle diverse situazioni d’uso, come speaker vivavoce in grado di garantire la massima qualità del suono quando il dipendente lavora da solo e non ha problematiche inerenti alla privacy; 
  • Webcam: inutile sottolineare l’importanza di una qualità video ottimale. Risoluzione, ottica, frame rate e compatibilità sono i principali parametri da considerare; 
  • Monitor che facciano da hub usb per collegare tutti i dispositivi (audio, webcam, cuffie…) e ottimizzare così lo spazio a disposizione per l’Home Office; 
  • Nuovi notebook con connettori Usb Type-C con possibilità di ricarica: il monitor può non solo collegare tutti i device necessari all’Home Working, ma anche ricaricare il computer stesso. Questi dispositivi permettono di razionalizzare la scrivania dell’ufficio e anche la postazione remota/mobile.